venerdì 17 novembre 2017

Ed i colori ritornano...


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Faccio una breve pausa dal paper che dovrei scrivere per l'università... Ho fatto una cosa strana mi sono “googlata” per vedere cosa ne resta di me (cosa vuoi che resti ho scritto 3 articoli ed anni luce fa), ma ho trovato il messaggio  di Cammina nel sole. Quell'angelo li che mi ha sempre appoggiato in tutto come una persona che conosce bene il tuo cuore sa fare. E per inciso sto piangendo, scrivendo dal computer di una biblioteca universitaria con un ragazzo di fronte che mi guarda abbastanza interdetto.. (sempre meglio di quando non mi rendo conto di ballare mentre ascolto la musica nello stesso luogo).

Quante cose sono cambiate? Infinite.

Quanto sono cambiata? Tanto.

Sto continuando un viaggio molto terreno e a volte quasi pesante che è quello dell'università, del mondo del lavoro e dei paroloni antipatici, ma per una buona causa. Voglio essere una di quelle persone capaci di aiutare chi non ha voce ad averne, chi ha sogni a realizzarne e chi non riesce a trovare la sua possibilità a cercarla. Ecco forse il mio ruolo è questo.  Aiutare gli altri a vivere nelle loro libertà e nell'amore (li chiamiamoli diritti, ma per me il fine quello è).

Ho tante idee, davvero tante. Per la maggior parte si basano sul mio vissuto quotidiano e su come migliorare i rapporti tra le persone. Su come ricominciare a coltivare e nutrile l'UMANITÀ perchè se qualcuno ancora non si ricorda di averne è il momento buono per svegliarsi da questo coma di inconsapevolezza ed illuminarsi.

Quindi questo da oggi in poi non sarà più solo il blog dei miei sogni e delle mie epifanie (ne ho poche per riempirci delle pagine ahah). Mi risuona in testa come una campana tutto ciò che abbia a che fare con la parola COMUNITA' ultimamente. Quindi usiamo questi social media per creare cose belle, creiamo la comunità di storie e di racconti. Potranno essere direttamente i vostri scritti o se volete potrò essere io la canta storie delle vostre avventure.

Raccontiamoci, ditemi le vostre idee ed i sogni e vediamo di CREARE insieme.
Almeno due volte al mese scriverò qualcosa e se avrò tempo e connessione (cosa che per ora mi manca ecco perchè lacrimo di goia in una biblioteca, altrimenti lo farei comodamente a casa mia ) anche di più.
Vi racconterò di più di me, delle mie idee e dei miei continui cambi di progetti.
E se vi andrà racconterò anche di voi e dei vostri

Questa nuova città, questi nuovi bisogni e queste nuove persone mi aiutano a pensare e in questo mi sento ispirata.

Nel mio corso di studi attuale le parole CAMBIAMENTO e SVILUPPO SOCIALE sono perenni e ad una sognatrice come me entrano nel cuore.

Parlatemi di ciò che vi piace e confrontiamoci per realizzare nel mondo migliore le nostre idee.

Che questo sia un nuovo stimolo per tutti... una tela bianca da riempire di COLORI
che ne dite?
Buona giornata a tutti voi namastè ❤

martedì 31 gennaio 2017

Fermati e RESPIRA

                                                                                                      Ring of Kerry, Irlanda


È passato molto tempo da quando ho scritto le ultime parole, per un bel po’ mi sono sentita inadatta a scrivere. Vivevo la mia vita a mille perché avevo fretta; fretta di finire un percorso che ha reso gli altri più contenti di me, ma che alla fine mi appartiene piedi quanto io stessa potessi credere. In seguito sono caduta, di nuovo, in un vortice di vulnerabilità ed ansia per il futuro dal quale ho lottato per uscire. Come se essere chi si è potesse essere intercambiabile e ci fosse un bottone per differenziare la nostra natura. Mesi di agitazione e nervosismo in cui non facevo nulla, assolutamente nulla a parte preoccuparmi di dove dovevo essere.

Ho una profonda ammirazione per le persone che sanno dove vanno, a patto che vadano perché vogliono realmente e non perché ci sia qualcuno o qualcosa che coercitivamente li fa andare. Nutro ancora di più ammirazione, per le persone integre e sincere con se stesse capaci di mettere in pratica tutti gli insegnamenti spirituali, di vita ed di esperienza appresi… Si lo confesso in quel caso sono una loro fan senz'altro.

L’universo è stata in ogni caso gentile con me e mi ha permesso di passare un po’ di tempo in un contesto sociale diverso dal mio (mi sento molto accademica per il mio modo di scrivere oggi) e devo dire che ne sono rimasta entusiasta. La diversità, che grande insegnamento! Forse uno dei più grandi che gli esseri umani debbano apprendere. Amare se stessi per amare anche chi è diverso da te. Cultura, tradizione e pensiero. Senza puntare il dito perché su un piedistallo pensando di essere meglio di altri. Sono rimasta affascinata dalle incertezze delle persone che ho incontrato e da una fede così grande che in nessuna persona religiosa avevo mai conosciuto prima, ma ovunque andassi la mia preoccupazione per il futuro si mostrava sotto le vesti di altri incerti, altri persi, altri alla ricerca di se.

Tornata a casa da un mesetto,  la domanda che tutti ancora mi pongono non è cambiata tanto  “e ora cosa farai?”. Mi fa sorridere l’accento che si mette sul dover fare e non sul voler fare. Si lo so, serve moneta, serve lavoro, serve andare avanti perché i paradigmi sono ancora questi. Ma vi prego, se non vi di fare qualcosa. Fermatevi e chiedetevi se realmente ne vale la pena. Si è vero, ci sono delle eccezioni e per quelle vale anche il pizzico sulla pancia, ma non per tutto. Fate quello che vi piace. E se non sapete cosa vi piace, vi arriverà un’illuminazione prima o poi. Arriva sempre quello che chiediamo gentilmente. Il mio errore fino ad ora è stata la richiesta insistente. Come se non ci fosse scampo, come se avere 23 anni significasse dover per forza prendere in mano una vita e farne qualcosa di produttivo ORA E SUBITO.  E al di là di tutto, se una cosa non fa per te o meglio ancora se la fai senza esserne contento, non implica per forza che questa sarà produttiva.

Mi sono vergognata per molto tempo della mia condizione di indecisione cronica, a chi mi faceva domande sul mio futuro, rispondevo sorridendo e abbassando la testa con una risposta secca. Mi sono vergognata di avere troppi sogni e di avere la consapevolezza di doverne scegliere alcuni perché per qualche ragione a me poco nota, non si può fare tutto o per lo meno ancora devo trovare il modo di poterlo fare. Non ho più scritto perché ritenevo le mie parole inutili e per nulla motivazionali per un momento così difficile come quello che nei mesi scorsi abbiamo affrontato.
Nel settembre scorso sono andata con Maria Rosaria (Cammina nel Sole) al festival d’Oriente. Un festival pieno di odori, sapori e a volte note stonate in una cornice particolare. In quel misto di vero e non, una coppia dagli occhi gentili e dalla sensibilità particolare mi fece la lettura dell’ aurea. I tanti dettagli dati mi fecero arrossire, piangere come una fontana, innervosire (quando mi innervosisco c’è sempre qualcosa di vero che non voglio sentire in quello che mi viene detto) e pensare tanto. Alla fine l’uomo di cui non ricordo il nome, dopo avermi asciugato le lacrime, mi disse “tu non devi fare nulla adesso,devi solo RESPIRARE”.

Sono testarda e tra i lati ancora non modellati del mio carattere c’è un’esagerata intransigenza nei mei confronti (che lo stesso operatore di luci mi fece presente semplicemente guardandomi).
Sono passati molti mesi da quelli incontro. Ed ho finalmente la forza di guardarmi allo specchio e modellare questi lati di me. Ho finalmente deciso abbracciare il lato di me forse più spinoso, l’intransigenza di chi crede di non poter compiere sbagli. Sono convinta di questo da anni, da quando ho capito che nonostante l’amore che i miei familiari provano per me, qualsiasi cosa succeda dovrò pensarci da me. E quindi ho deciso di indossare un mantello, armatura e mettermi al di sopra della parti, anche se il momento era di per se troppo acerbo.

Le mie storie sono fatte sempre per arrivare ad una conclusione e quindi eccola: se sentite che c’è qualcosa che non va nella nostra vita oggi. Guardatevi dentro, si ve lo ripeto guardatevi dentro e non vergognatevi di chiedere aiuto. Chiedete gentilmente, non pretendete. Amate anche l’attesa. Non siamo così evoluti da poter ottenere tutto e subito.  Poiché il tempo è una nostra creazione.  Dopo aver pienamente accettato quello che siete, potrete andare avanti e camminare senza pesi. Senza preoccupazioni. Lo so che sembrano solo belle parole, ma non c’è miglior consigliere di chi abbia già portato pesi sulle spalle come i vostri. Ed in particolare, non vergognatevi se non sapete. Non preoccupatevi di fallire, non pensate che si debba per forza fare la cosa giusta. Ascoltatevi e permettetevi di fare ciò che il cuore vi dice e semmai non riuscite a farlo…
Vi rigiro il consiglio che quell’uomo dall’aspetto paterno e dagli occhi buoni ha dato a me, “Fermatevi, non fate nulla e… RESPIRATE”.



Io sto ricominciando a respirare, mi preparo al cammino che mi attende. Ovunque il mio cuore mi porterà… Ci sentiamo alla prossima storia... 
Ciao Anime...

sabato 2 aprile 2016

A come amore G come gratitudine




Poco tempo fa ho letto un libro che mi era stato consigliato: “E venne chiamata due cuori”, un libro bellissimo che a mia volta vi consiglio.  È stato rivelatore e mi ha ulteriormente aperto gli occhi anzi… l’anima.  Potrei definirlo come uno di quei racconti che smuovono qualcosa dentro, che ti risuonano forte e chiaro e sono come un prezioso nutrimento. Come vi ho già detto nel primo post io sono “una giovane anima di questo mondo” e non sempre quello che sento dentro è facilmente reperibile anche al di fuori. Ovviamente so che la tua realtà è quella che crei, ma a livello di frequenze molto spesso, in particolare quando si vive in contesti ancora non propriamente adatti, ci si può trovare dinnanzi a qualcosa di diverso o contrastante. Sono giovane e faccio anagraficamente parte di quella generazione che ha totalmente dimenticato la propria origine.  Con la tecnologia, il continuo progresso, l’indottrinamento esterno, gli stereotipi sociali e tanto altro siamo nati quasi “orfani” della terra poiché non riconosciamo più la nostra vera casa, natura ed importanza vitale. Certo… Ultimamente, come in ogni processo di selezione naturale darwiniano in questo caso dovuto alla purificazione, la popolazione mondiale si sta pian piano frequenzialme dividendo in risvegliati (coloro che sentono il cambiamento e che hanno inconsapevolmente deciso di farne parte) e dormienti.  Tanto è vero che sempre più persone abbandonano la routine della loro frenetica vita colma di sovrastrutture per dedicarsi alla terra, alla coltivazione naturale, salvaguardare l’ambiente ed aiutare questo mondo che ha bisogno come un parente infortunato delle nostre cure e attenzioni.
Senza pormi come un limite alle infinite possibilità d’espressione sarò sincera e senza maschere.
 Ho adottato uno stile di vita vegetariano e più possibilmente naturale e curtely-free da più di 4 anni ormai. Prima di questa scelta, poco mi interessava se il prato sul quale camminano era sintentico o naturale oppure se un insetto era indispensabile per l’ecosistema più di me. Non immaginavo quanto potesse aver sofferto ciò che mangiavo poiché il sapore era buono. Neanche mi importava di quanto inquinamento si producesse per quello che io trovavo al supermercato già confezionato e pronto all’uso. Semplicemente non mi interessava di nient’altro apparte la mia vita, la mia “salute” (che tutto era tranne che salute) e interessi superflui ed egoisti.
Poi molto lentamente e gradualmente qualcosa dentro di me è nato, un senso di empatia grazie al quale ho riconosciuto l’importanza degli altri esseri viventi come soggetti e non più come oggetti. Pian piano la scintilla che si era accesa dentro di me è cresciuta fino ad essere un ardente fuoco rivelatore. Da quel momento ho sentito dentro di me che …Siamo tutti uguali, siamo tutti legati e siamo tutti indispensabili. All’ inizio la mia era una lotta per cambiare chi mi contornava, ma in realtà lottavo più per essere accettata dagli altri, che per farli cambiare. Poi mi sono resa conto che non importava cosa pensassero gli altri delle mie scelte, poco mi interessava se la gente continuava a dirmi che mangiare determinate cose era fondamentale per la mia salute e tante altre storie che ormai mi fanno sorridere più che innervosire.
 Poi ho capito che giudicare chi è diverso da me, chi mi critica per le mie scelte di vita e fieramente con tanta arroganza idolatra le sue, non è il mio nemico e va amato ed accettato per quello che è. L’importante è stare bene con se stessi senza curarsi troppo di ciò che dicono gli altri. Le persone che criticano a spada tratta sono solitamente quelle che maggiormente ignorano la visione del tutto e non puoi prendertela con qualcuno perché vede il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto diversamente da te (almeno così dovrebbe essere)
 Al momento attuale, credo che non sia importante tanto la tua scelta alimentare ma il modo in cui la si fa. È la gratitudine la cosa più importante ed il rispetto per ciò che mangi, essere senziente o meno di cui ti nutri. L’essere umano sociale è per natura egoista e poco attento al quadro generale, ma se siamo tutti uguali ed Uno, dovrebbe essere naturale ringraziare per quello che si ha e di cui ci si nutre. Nel libro che vi ho consigliato all’inizio si dice che gli aborigeni australiani, chiamati “la vera gente”, ringraziano l’universo e gli animali di cui si nutrono perché hanno deciso di sacrificarsi per loro. Ed è così che si dovrebbe fare. Anzi è un atto così naturale! Rispettare la vita altrui e per lo meno ringraziare per il sacrificio di questa. Dovremmo essere tutti più grati alla terra per quello che, seppur zoppicante, continua ad offrici. È molto più gratificante essere grati del tutto che non esserlo.  Per quanto razionalmente sia molto più logico non sentirsi legati a nulla, ci si sente vuoti. Ed i sentimenti di empatia ed appartenenza di certo sono difficilmente spiegabili tramite razionalità. Noi siamo tutto e allo stesso tempo facciamo parte del tutto.  E  ed è la cosa che dovremmo ricordare sempre, sia in momenti di sconforto che di felicità ed essere grati per le infinite possibilità che abbiamo, per il cibo che abbiamo e per ciò che ci contorna.

Impariamo ad essere Grati, ad Amare ed ad Rispettare tutto ciò che ci circonda...

domenica 14 febbraio 2016

A tu per tu con la paura




Il cielo della mia città oggi sembra quello d’Irlanda. Colori chiaroscuri e poco luminosi che un po’ mi ricordano il mio umore stamattina. È successo qualcosa che non mi capitava da tempo: provare una paura insignificante. La reazione è stata l’irrazionalità… un flash di pochi minuti e poi con calma mi sono fermata a pensare a quello che mi stava capitando. Ho sorriso e mi sono resa conto che stavo rivivendo qualcosa che mi apparteneva, una paura irrazionale che mi bloccava senza nessuna spiegazione.  Come voi che siete approdati su questa pagina, anche io seguo e condivido le idee di Cammina nel sole e quindi non sarà mio compito spiegarvi cosa ci sta accadendo e in che periodo siamo; inoltre per il calendario cinese questi sono i giorni della terra: quelli del “pensiero insistente” come mi hanno insegnato a dire (io prima parlavo di pensiero ossessivo, ma la parola crea e quindi ben volentieri ho deciso di trovare un sinonimo meno aggressivo). Questa sensazione di paura così inutile ed irrazionale mi ha ricordato un periodo della mia vita in cui le paure erano tante e forti.  Tanti pensieri e timori inconsciamente alimentati per anni. Sono sempre stata una persona fantasiosa e con una grande immaginazione, quando si è piccoli queste doti sono utili per disegnare e creare storie, ma crescendo qualsiasi abilità non ben indirizzata può mostrare anche l’altro lato della medaglia. Le nostre esperienze sono quello che ci forma di più, una sorta di corsa ad ostacoli dove ogni ostacolo superato equivale ad un gradino di crescita personale. In questa dimensione, il dolore è ciò che ci forma maggiormente e questo l'ho imparato abbastanza presto. All'età di 15 anni mia mamma è andata via (a me piace dire così) e questo mi ha segnata profondamente. In un momento così doloroso capisci quanto in realtà tutto cambia, tutto si trasforma; non sempre si ha la forza di uscire dal vortice, per quello ci vuole tempo, ma intanto si è soli con un mare in tempesta di pensieri che piano piano ammassi in una parte di te, cercando poi di dimenticarli.
Sono sempre stata una persona apparentemente più forte degli altri, più equilibrata ed altruista. Ho preferito tenere per me paure ed insicurezze per anni e focalizzarmi su quelle degli altri, ignorando che l’unico modo per non rivedere qualcosa è lasciarlo andare. Poco dopo l’inizio della purificazione… tutte le mie paure mi vennero a trovare, tutti questi sentimenti così forti e dolorosi si rifecero vivi e per la prima volta mi trovai  faccia a faccia con i “mostri” che avevo creato. Avevo paura di tutto ciò che non conoscessi bene o mi fosse leggermente estraneo. Le mie paure erano  banali , ma robuste allo stesso tempo spaziavano da quella per esseri così belli e laboriosi come i ragni, quella che potesse accadermi qualcosa di male, quella per le malattie  fino al paranormale. Una lunuuunga ed inutile fila di creazioni mentali che non mi lasciava dormire la notte. In quel periodo le mie conoscenze ed abitudini erano diverse, avevo una vita diversa, un’alimentazione diversa ed un modo di vedere il mondo molto più superficiale e semplicistico.
 Ricordo una notte in particolare.. era insonne come tante altre in quel mondo della mia vita,ma fu quella in cui toccai il fondo… i miei pensieri erano tanto confusi e forti da togliermi il respiro. In quel momento di apnea "costretta" decisi che mi dovevo rialzare da quel baratro frutto della mia creazione. Ho affrontato poco alla volta i miei timori; razionalizzandoli e disgregando le strutture mentali che in combutta con la mia fervida immaginazione avevo creato… In quel periodo mi iniziai ad avvicinare alle materie olistiche, mi curai con i fiori di Bach che fino a quel momento consideravo inutili. Due persone sono state fondamentali in questo processo di crescita e rinascita ed una di queste è proprio Cammina nel sole. Grazie a lei (e forse non smetterò mai di ringraziarla) mi sono avvicinata alla medicina cinese. Ho scoperto che per la medicina cinese la perdita della madre (terra)  è considerata come un disequilibrio della milza, la “casa” de pensiero ossessivo ehm… volevo dire insistente! Man mano che le paure passavano, affrontandole e le lasciandole andare con il sorriso, il mio pensiero diventava più limpido. A volte capita ancora che abbia flussi di pensieri senza né capo né coda, ma ho creato una mia “uscita di sicurezza” per controllarli (guarda caso proprio una foto con la mia mamma). Naturalmente in quel periodo così tempestoso niente andava per il verso giusto, percepivo l’esterno come così lontano; così diverso. Sono un’anima curiosa (una curiosità che mi ha porta a voler scoprire il mondo nella sua interezza ogni giorno di più) e per molto tempo ho cercato di capire la causa delle mie paure; credo che per la maggior parte fossero causate da un' influenza sociale e culturale che al tempo sentivo molto forte mentre altre retaggio di vite passate.
 Mentre mi svestivo da questo bagaglio pesante di negatività e le mie costruzioni mentali si disgregavano  facendomi sperimentare un’indescrivibile sensazione di libertà e spensieratezza.
Spero che queste sensazioni non facciano parte del vostro bagaglio personale, ma nel caso siate ancora bloccati dalle vostre paure mentali oppure le abbiate semplicemente riposte da qualche parte nel vostro inconscio sperando che non vi infastidiscano più, vi do un consiglio… affrontatele! Non c’è nulla di cui avere realmente paura in questo mondo (o forse solo della stupidità umana come direbbe Einstein). Come ho detto nel primo post, sono più che convinta che prima o poi il mondo cambierà, ma per essere pronti al cambiamento dobbiamo prima curare il nostro orticello.
Salutate le vostre ansie e paure, complimentatevi con voi stessi per la fantasia nella creazione, sorridete e continuate a camminare per la vostra strada...

mercoledì 10 febbraio 2016

Anima del Mondo... Un nuovo Inizio






Oggi mi sono svegliata un po’ più tardi, come accade quando non ho intenzione di fare nulla.  Non ho passato un esame di cui non mi interessa e dovrò rifarlo, come se l’idea di rimettermi a studiare mi allettasse. Lo farò perché mi sono promessa di finire questa storia chiamata università e cominciare realmente a fare ciò che mi piace. Ho imparato a non vedere troppo in là le cose, come tanti film sull’esistenza. Sento solo che non sarò mai una politica o una diplomatica (anche se esserlo fa parte delle mie doti naturali). Fin da piccola ho sempre detto che nella vita voglio aiutare il prossimo e sono sicura che sia molto più utile aiutare qualcuno nel cambiamento che nello stallo. Aiutarlo a vivere ed a capire come può farlo. Forse sarà un’utopia, ma io penso che un mondo migliore di quello in cui viviamo così bugiardo, così vanesio, così effimero e così egoista prima o poi arriverà. D’altronde la storia è fatta di cicli e di ripetizioni. Quindi tutto ciò che ha un inizio avrà anche una fine… ed io ci spero vivamente.
Quindi se qualcuno di voi mi chiedesse “chi sei”? Sono solo un’anima come tutte quelle che leggeranno questo blog(spero). Sono una ragazza alle prese con le sue crisi e le sue buone intenzioni. Con i suoi dolori e le sue gioie che cerca ogni giorno di vivere meglio di quello precedente in modo più tranquillo e consapevole. Esatto CONSAPEVOLE… del tutto, della terra e del mondo. Del fatto che siamo legati, che siamo figli di questa terra che stiamo depredando e figli di un AMORE che molti hanno deciso di barattare con l’odio. Convinta di quanto il nostro corpo sia una macchina perfetta e di quanto tutte le sovrastrutture ideologiche e fisiche con le quali conviviamo non ci servano anzi ci opprimano in schematismi dai quali è difficile uscire. Sono un’anima che sta maturando giorno dopo giorno, che cambia e si evolve come quella di tutti voi che leggerete (e se non vi sembra così permettetevi che questo accada). Questa è la mia storia… fatta di amore e serenità, ma anche sofferenza e crescita personale. Un racconto di quello che sono adesso e delle mie storie e ostacoli personali. Il mio viaggio verso un rassicurante e felice ignoto.